Storie di Bhagavan Sri Ramana Maharshi
“Il pianto del misero”
Un giorno, ero seduto accanto a Bhagavan e mi sentivo molto infelice. Mi feci coraggio e gli rivolsi la seguente domanda:
“Il sankalpa (la volontà) del realizzato non è in grado di allontanare il destino dei suoi devoti?”.
Bhagavan sorrise e rispose:
“I realizzati hanno un sankalpa?
Il liberato non può avere nessun sankalpa. È semplicemente impossibile.”
Continuai:
“Allora qual è il destino di tutti noi che chiediamo la vostra grazia e la nostra salvezza?
Non siamo avvantaggiati o salvati sedendo di fronte a voi o venendo da voi? Che beneficio c’è allora per gli uomini di famiglia come me nel venire qui da voi?’’.
Bhagavan gentilmente disse,
“ Proprio come una freccia lanciata maleficamente per ferire la testa, ma che colpendo il turbante non crea danno, così il cattivo karma di una persona sarà considerevolmente ridotto mentre è in presenza di un Maestro.
Un liberato non ha sankalpa, ma la sua presenza è la forza più potente.
Non ha bisogno di avere sankalpa, ma la sua assoluta presenza, la forza più potente, può fare miracoli:
salvare le anime, donare la pace della mente, e perfino offrire la liberazione ad anime mature.
Le tue preghiere non verranno esaudite dal Maestro, ma assorbite dalla sua presenza.
La sua presenza ti salva, allontana il karma e ti dà i benefici. Tutto questo senza una volontà personale da parte del Maestro.
Il Maestro salva i devoti, ma non per mezzo del sankalpa che è inesistente in lui, piuttosto solo attraverso la sua presenza assoluta, la sua sannidhi.”