Te, mio compagno
nella vita e nella morte,
Te non posso abbandonare.
Senza vederti sono sconsolata.
Chiedi e il mio cuore te ne darà conferma.
In alto mi inerpico
per ottenere la Tua visione
e le notti trascorrono in lacrime.
Questo mondo, tutto, è un’illusione e falso,
false sono le relazioni
e false le conoscenze.
Le mani congiungo,
umile rivolgo questa richiesta:
che Tu possa prestare ascolto.
Questa mente è corrotta
come un elefante impazzito.
Quando il Maestro su di me le mani pose,
questo elefante folle,
come colpito dal pungolo,
trovò requie.
Ogni volta che la sua forma mi appare,
da questa visione ottengo la pace.
Il Signore di Mira è Giridhara Nagara.
Ai suoi piedi risiede la mia anima.