“Saraswati rispose:
La pratica consiste
nell’unione di una cosa con un’altra,
nel comprenderla pienamente,
e nel dedicarsi soltanto a quello.
Per mezzo della pratica persistente (abhyasa)
l’ego viene portato alla quiete”.
Yoga Vasistha
ed. Punto d’Incontro.
Ecco finalmente è giunta l’attesa
Celebrazione della Madre divina,
la forma della coscienza suprema,
l’origine e la fonte di ogni conoscenza.
Nove giorni e nove notti
dedicati alla profonda purificazione
ed ascesi spirituale.
I primi tre giorni
sono dedicati alla dea Kali-Durga,
divinità che presiede la forza e l’energia
necessarie a demolire ogni traccia di egoismo.
È la fase in cui ci impegniamo
a togliere via pesi, estirpare erbacce,
monitorare tendenze negative.
Una grande, profonda pulizia interiore.
Buttiamo via tutte le abitudini
e atteggiamenti indolenti e letargici.
La casa si svuota.
La dea Kali-Durge è il potere
che protegge la nostra sadhana
dalle facili distrazioni e dai numerosi ostacoli.
Con la mente più vuota e il cuore più puro
ci sentiremo più determinati
ed orientati verso la saggezza e la conoscenza.
Con il trionfo sulle tendenze
che creano confusione e pesantezza,
avendo svuotato la nostra casa interiore
di cose inutili e dannose,
ci addentriamo ora a cambiare arredamento
impegnandoci nelle qualità pure e costruttive.
I seguenti tre giorni sono dedicati
alla dea Lakshmi, la divinità
che presiede ed accorda ricchezza divina inesauribile,
amore, bontà, devozione,
pazienza, costanza e perseveranza.
Questo è un momento fondamentale.
Dobbiamo saperci affidare
al principio coscienziale di purezza,
armonia, bellezza e gratitudine
e saper ri-orientare le nostre energie
verso una sempre maggiore integrità, onestà, sincerità.
Dopo aver eradicato tendenze nefaste
e sviluppato qualità satviche, pure,
siamo pronti per inginocchiarci
all’altare interiore della conoscenza, la saggezza ultima.
Gli ultimi tre giorni
sono dedicati alla dea Saraswati,
la divinità che presiede ed accorda la conoscenza,
la realizzazione della nostra vera natura.
Momento decisivo
in cui possiamo ricevere istruzioni fondamentali
ed utilizzare ogni risorsa ricevuta in dono finora.
Il Navaratri termina il decimo giorno,
chiamato, ‘Vijaya Dashami’.
È il giorno del risveglio spirituale!
Per mezzo della grazia di Saraswati
si manifesta il trionfo della conoscenza sull’ignoranza.
In questo giorno si celebra la vittoria,
realizziamo la nostra vera natura!
Già da oggi impegniamoci ad onorare
ogni aspetto della Madre divina
così da dare il giusto orientamento
all’energia della giornata.
È tradizione digiunare
durante tutti i 9 giorni e notti del Navaratri.
Possiamo anche offrire altre rinunce ad esempio:
rinunciare al caffè, oppure al tè, o ai dolci!
Possiamo abbandonare per 9 giorni
la tendenza al giudizio,
alle lamentele, alla letargia.
Possiamo rinunciare al cellulare
e a tutte le notizie mediali che ci riempiono la testa.
Sono infinite le cose a cui possiamo rinunciare.
Possiamo contemporaneamente alla rinuncia
incrementare invece momenti di silenzio
e staccare più volte al giorno
per rimanere con noi stessi, in solitudine.
Possiamo partecipare
alle Meditazioni di gruppo, ai Ritiri,
leggere testi sacri, recitare il Nome.
Quando ci si aggrazia giunge la grazia.
Al nono o decimo giorno ognuno vedrà da sé
i frutti della propria sadhana.
Ricordate, il quinto giorno è considerato
‘la svolta decisiva’.
Quando gli aspetti di pulizia e purificazione
sono terminati, il resto dei giorni
diviene allora più facile da gestire.
L’energia di ciascun giorno
continua ad accumularsi dall’inizio
alla fine del Navaratri.
In questi giorni c’è tanta energia
e più ci apriamo alla verità cui Navaratri indica,
più ne possiamo attingere.
È un impegno sì, ma ne vale davvero la pena.
Beato e propizio Navaratri.
Jay Mata Ki Jai!
Hari Om