“Una volta Sri Krishna si stava vestendo davanti allo specchio: provava diverse corone sulla sua testa ed indossava alcuni gioielli preziosi, mentre il suo cocchiere lo attendeva fuori.

“Di solito Sri Krishna arriva immediatamente, mentre oggi…” pensava il cocchiere.

Quest’ultimo decise di entrare per scoprire se il programma fosse ancora valido: il Signore Krishna era imprevedibile: tutto poteva cambiare, costantemente.

Così entrò, e vide Sri Krishna in piedi, davanti allo specchio, che ammirava se stesso, e cortesemente, chiese:

“Maestro, perché oggi siete così ben vestito? Dove stiamo andando?”.

Sri Krishna rispose: “Vado ad incontrare Duryodhana”

E il cocchiere sorpreso: “Si veste così per incontrare Duryodhana?!”.

E il Signore: “Lui non può vedere Ciò che realmente sono, può solo apprezzare ciò che vede all’esterno, quindi mi sono vestito bene per impressionarlo.

Il cocchiere, turbato, esclamò: “Non posso accettare che siate Voi ad andare da lui! Non è giusto! Considerate il Vostro stato!
Voi siete il Signore del mondo! Lasciate, almeno, che sia lui a venire da Voi!”.

Krishna si girò, lo guardò, e sorridendo disse:
“Le tenebre non vanno alla luce, la luce deve andare alle tenebre”.

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Oggi in India, al tramonto, è tradizione accendere tanti lumi in ogni casa, in ogni angolo di questo meraviglioso Paese.
Perché non proviamo anche noi ad immergerci nella luminosità, simbolo di questa festività?

Nel silenzio del cuore offriamo un primo lume e lasciamo che bruci quella rabbia e gelosia che potrebbero esserci e osserviamole mentre si dissolvono.

Offriamo un secondo lume e lasciamo che bruci l’avidità e ogni desiderio inutile e dannoso e percepiamo la gratitudine per tutte quelle benedizioni che costantemente arrivano nelle vostre vite.
Offriamo un terzo lume e lasciamo che svaniscano tutte le insicurezze che tratteniamo sulle nostre scelte, verso la condizione finanziaria, sulle relazioni… nella certezza che è Dio a prendersi cura di noi.
Nei minimi dettegli la nostra vita è in mano al Signore.

Offriamo un quarto lume e portiamo quella luce in ogni parte del corpo; lasciamo che bruci tutte le cellule malate e stanche, qualora ce ne fossero, o che allontani qualunque disturbo fisico. Sentiamo di essere in buona salute mentre la fiammella continua ad irradiare la sua luce in ogni parte del corpo e a donare energia ad ogni singolo organo.

Un altro quinto lume che offriamo è la luce divina.
Accendiamolo al centro del nostro cuore e lasciamo che riempia con calore e amore tutto il corpo. Sentiamoci tutt’uno con il divino e permettiamo, a quell’amore che siamo, di esprimere se stesso  attraverso il sorriso, gli occhi, i pensieri, le parole, e in ogni gesto che facciamo.

Portiamo l’amore ovunque, donandolo generosamente a tutti coloro che incontriamo e ad ogni cosa.

Poi perché solo oggi? Perché non offriamo questi cinque lumi ogni mattina?

Le benedizioni saranno infinite.