Un grande aiuto, che ho scoperto lungo il sentiero e, che ritengo essere una cosa molto importante e da tenere in mente, è quello di essere sempre onesti con se stessi.
L’onestà è un dono prezioso nella pratica spirituale.
La vera onestà non deve essere perfezione.
Riguarda soprattutto non nutrire più falsi valori e falsi modi di agire.
La disposizione d’animo dell’onestà è rettitudine, lealtà, sincerità, nobiltà d’animo, è la trasparenza dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni.
Ci atteniamo a quei valori che sono ritenuti universalmente validi, astenendoci da azioni malsane nei confronti di noi stessi ed altri.
La vera onestà è vedere il falso e non volerlo più alimentare.
Smetterla di indicare costantemente agli errori altrui e iniziare invece a riconoscere le nostre debolezze, le nostre mancanze.
Non più guardare attraverso le lenti degli interessi personali ed iniziare invece ad apprezzare il giusto anche se e quando non possiamo totalmente abbracciarlo.
Dobbiamo almeno sapere cosa è giusto…dobbiamo almeno avere la volontà di riconoscere dove giace il vero…è questa l’onestà.
A volte potremmo voler essere onesti, ma per paura delle conseguenze, ci controlliamo interiormente e seguiamo invece le vecchie false tracce.
Scegliamo di restare nascosti dietro i cespugli mentali delle mezze-verità. Omettiamo di condividere i fatti concreti e reali, non riusciamo ad ammettere il giusto e rimaniamo rintanati nella comfort-zone.
Anche se, comportamenti del genere sono ‘tipicamente’ umani, non per questo dobbiamo continuare ad alimentarli.
Almeno nel nostro cuore, dobbiamo saper riconoscere che stiamo indossando una maschera, e dobbiamo cercare di elevarci oltre le attitudini mentali auto-limitanti e auto-imposte.
L’onestà è una meravigliosa qualità che va coltivata nel nostro cuore.
Apporterà molte benedizioni in tante dimensioni della vita quotidiana.
Senza onestà la meditazione ristagnerà nei reami del continuo cercare senza riuscire mai ad approdare nelle calme acque dell’appagamento.
Non c’è pace dove non c’è libertà, dove non c’è onestà.
L’onestà è la scure che disbosca la foresta della menzogna.
La menzogna che nasce dal continuo paragonare.
Ogni paragone ha origine nella memoria e la memoria è pensiero cristallizzato nella psiche.
Paragone è giudizio, valutazione, ed è un’interpretazione di pensieri trattenuti, “questo è buono”, “questo non è buono”.
Con la profonda comprensione si realizza la verità e quindi l’onestà, l’autenticità di ciò che siamo. Riconoscendo ciò che non siamo
-le menzogne- ciò che rimane è ciò che siamo.
I Maestri insistono sull’onestà che significa “mente pura”.
La mente pura è una mente che non trattiene concetti, immaginazioni, idee, filosofie di vita.
Lo specchio deve essere spolverato.
La polvere è fatta di idee, di pura immaginazione.
L’onestà interiore è la luce che illumina la Meditazione Spontanea.
Hari Om Neeraja